Stampe e cartografia

Il fondo stampe e disegni si formò, probabilmente, nella seconda metà del XIX secolo con la donazione, da parte di due collezionisti guastallesi, delle proprie raccolte. Si tratta di Francesco Manfredini che, nel 1859, depositò l’insieme di stampe da lui collezionate, e di Barbara Ghidorzi che, nel 1888, lasciò la sua personale collezione di ritratti di guastallesi illustri tra i quali quello della poetessa Gaetana Secchi Ronchi (1700-1782).
Anche in seguito si continuò ad ampliare la collezione giungendo ai circa 700 pezzi attuali. Tra questi il ritratto a matita di Carlo Maria Traversari (m. 1817), l’incisione col ritratto di Ireneo Affò (1741-1797) eseguita da Francesco Rosaspina (1762-1841) e il progetto per la costruzione di un orologio a pendolo con una sola ruota ideato dal guastallese G. Casalgrandi e presentato il 17 aprile 1846 a S. M. Maria Luigia (1791-1847), duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla.
La Biblioteca Maldotti annovera nel suo patrimonio anche una ricca collezione di materiale cartografico e idrologico (più di 1.000 pezzi). Risulta particolarmente interessante la raccolta di disegni e mappe riguardanti Guastalla e i suoi territori, come la pianta di Guastalla progettata e disegnata nel 1550 ca. da Domenico Giunti (1505-1560) su commissione di Ferrante I Gonzaga (1507-1557), quella denominata La Ducal città di Guastalla, delineata da Giulio Cesare Cani (1754-1834) nel 1800 e incisa da Sebastiano Zamboni (scuola reggiana, attivo nella seconda metà del sec. XVIII).
Parte di questa raccolta è stata utilizzata tra il 1988 e il 1990 per la realizzazione, a cura dell’architetto Walter Baricchi, del progetto SIRIS (Sistema Informativo per la Ricostruzione dell’Insediamento Storico).