Quadreria

  • Antonio Gualdi, Auroritratto con...

LA QUADRERIA

In un inventario dei «quadri in tela» esistenti nel 1858 sono elencati 26 dipinti, di cui 24 ritratti. Per lo più rappresentano i donatori stessi e sono appesi nelle porzioni di muro libere dagli scaffali.

I donatori che si susseguono nel tempo sono personaggi colti appassionati di letteratura, scienze e opere d’arte, tuttavia chi dona opere pittoriche o sculture pensa inizialmente più al loro valore di documenti per la storia locale che non alla qualità estetica e artistica.

Due lasciti cambieranno radicalmente la natura e l’importanza della raccolta d’arte della Biblioteca Maldotti: la collezione del sacerdote don Luigi Antonelli, che entra nel 1889, e il lascito dell’ingegner Attilio Bisini, che nel 1989 dona i quadri i quadri contenuti nelle sue case di Milano, Livorno e Guastalla.

L’ultimo consistente corpus di opere pervenute alla biblioteca (1990) è il fondo Nevio Iori costituito da più di 200 fra dipinti e multipli di autori del Novecento, con prevalenza di pittori naïf. Il fondo permane all’interno della biblioteca, perché strettamente connesso e interdipendente alla parte libraria che lo completa.

Fra queste fondamentali acquisizioni, che riflettono il gusto e gli interessi dei collezionisti, si collocano numerose donazioni di singole opere che vanno a costituire un patrimonio ricco e variegato, capace di offrire agli studiosi numerosi spunti di ricerca.

Il percorso espositivo che qui si propone è incentrato sul formarsi della collezione nel tempo ed evidenzia il legame essenziale della raccolta con il territorio e il collezionismo nell’area guastallese.

 

LA QUADRERIA MALDOTTI IN PALAZZO DUCALE

Una selezione di 41 dipinti appartenenti alla collezione della biblioteca viene allestita in un’ala del primo piano di Palazzo Ducale.

Il percorso espositivo è incentrato sul formarsi della collezione nel tempo. Una scelta di questo genere presenta numerosi elementi di interesse rispetto a una semplice organizzazione cronologica (o per movimenti artistici): soprattutto evidenzia il legame essenziale della raccolta con il territorio e il collezionismo nell’area guastallese.

Le prime acquisizioni sono ritratti di uomini politici, intellettuali e religiosi. Chi dona opere pittoriche o sculture pensa inizialmente più al loro valore di documenti per la storia locale che non alla qualità estetica e artistica.

La ricostruzione della raccolta di don Luigi Antonelli, in particolare, permette di studiare un esempio di collezione ottocentesca di altissimo livello, probabilmente costituitasi nei secoli attraverso acquisti e lasciti testamentari di diverse famiglie.

A questo filone principale, comprendente già un significativo numero di opere, si affiancano altri percorsi tematici che sviluppano alcune suggestioni (per esempio il tema della ritrattistica dei signori di Guastalla nel periodo gonzaghesco) o sottolineano l’importanza di artisti di cui la Maldotti possiede un corpus nutrito di opere (come accade nel caso di Antonio Gualdi).