Monete e medaglie

Grazie alle piccole donazioni di alcuni guastallesi, tra cui alcuni custodi e bibliotecari della Maldotti, la biblioteca può annoverare una discreta collezione di monete e medaglie.
La prima donazione di questo tipo di materiale risale al 1821 quando l’ingegner Giulio Cesare Cani (1754-1834) donò “un conio pel scudo di Guastalla sott’al ultimo Duca Giuseppe Maria Gonzaga, d’acciajo ben temperato coll’impronta di sopra, ossia l’effigie del d. Duca ”. A questa seguirono altri piccoli lasciti di uno o due pezzi di varia provenienza, come ad esempio la donazione fatta nel 1832 da Girolamo Cattaneo, custode della biblioteca, di “due monete di rame Russe chiamate Le Patache ossieno cinque copeck ciascuna” o quella di Giuseppe Micali che nel 1842 lasciò “un simbolo in bronzo e cinque monete battute al tempo degli imperatori romani ritrovati a Fodigo in un fondo … denominato cascina Morena”.
Di una certa importanza risulta la raccolta di monete battute nelle zecche locali, in particolare quelle di Mantova, Guastalla, Sabbioneta e Bozzolo.
Nel 1557 Ferrante I Gonzaga (1507-1557), signore di Guastalla, ottenne infatti dall’imperatore del Sacro Romano Impero Ferdinando I (1503-1534)  il diritto di battere moneta. La zecca divenne operante solo nel 1570 con il figlio di Ferrante, Cesare I Gonzaga (1523-1575) il quale fece coniare 15 tipi di monete suddivise in due serie: la prima per il mercato interno e del Nord Italia e la seconda destinata ai mercati svizzeri o imperiali.
Nella raccolta della Maldotti sono presenti, oltre a un paio di coni, un centinaio di monete uscite dalla zecca guastallese, di cui alcune rare come il Giulio d’argento da 14 soldi fatto coniare da Ferrante II Gonzaga (1575-1630) o come quella che fu, forse, la prima moneta battuta a Guastalla: un sesino in mistura con inciso sul dritto una testa nuda con barba corta volta a sinistra e sul retro Santa Caterina che tiene con la mano destra una palma e con la sinistra una ruota.
Per quanto riguarda le medaglie, circa 200, la collezione della Biblioteca Maldotti abbraccia varie epoche e diversi ambiti: pontificie, commemorative di artisti, letterati, istituzioni sociali, esposizioni, al valore e devozionali. Le più antiche sono due placche ovali di bronzo di epoca romana. Si possono ammirare anche medaglie di personaggi illustri quali quelle di Cosimo I de Medici (1519-1574) duca di Firenze e di Ludovico Ariosto (1474-1533), opere di Domenico Poggini (1520-1590). Non mancano quelle che ritraggono alcuni personaggi della famiglia Gonzaga, come una medaglia inedita dedicata a Cesare I Gonzaga, duca di Guastalla, rinvenuta nel 1958 durante i lavori di restauro di un palazzo nobiliare, all’interno della lapide commemorativa della posa della prima pietra. Curiosa è la presenza di una medaglia devozionale legata a un manoscritto settecentesco con questa spiegazione: “Benché questa croce sia molto antica, nulladimeno la sua mirabile uirtù fu maravigliosamente scoperta avanti pochi anni, cioè l’anno 1643 quando in Straubinga città della Bauliera inferiore incarcerate alcune streghe e poste finalmente alla tortura, fra le altre cose confessarono, che alcune di loro più volte tentarono di danneggiare il Bestiame di un certo nobile e rico Signore, ma per virtù di una medaglia, … mai poterono effettuare cosa alcuna…”