Fondo librario moderno

Nata come biblioteca destinata principalmente a studiosi e ricercatori, nel suo primo secolo di storia il fondo librario moderno (testi stampati dopo il 1830) venne sviluppato cercando di arricchire le sezioni già avviate nel fondo antico, mettendo particolare attenzione alle edizioni di pregio e alle novità di carattere scientifico.
A partire dal 1930-32, grazie all’impegno dell’archivista Aldo Cerlini e di altri collaboratori, si iniziò a sviluppare la cosiddetta “biblioteca circolante”. Nel volume La Biblioteca Maldottiana di Guastalla (Guastalla, Tipografia Torelli, 1934) Cerlini asserisce: “Non si può chiamar biblioteca un ente che non serve ai bisogni reali di cultura e anche di svago per tutte le classi”. Vennero quindi acquistati romanzi, libri di letteratura, manuali e guide turistiche destinati al prestito e alla libera consultazione. Attività sapientemente sorvegliata e guidata dal custode della biblioteca, il cav. Natale Burlazzi (1901-1997). Nei documenti si parla sempre di Burlazzi come custode della biblioteca; in realtà la sua funzione fu a tutti gli effetti quella del bibliotecario moderno. Il termine custode risulta però particolarmente appropriato alla figura del sig. Burlazzi per l’amore, la passione e il senso quasi paterno di protezione che ebbe sempre per la Maldotti e tutto il suo patrimonio.
Nel 1984, con la nascita del Centro Culturale Comunale, gli obiettivi della biblioteca circolante vennero in parte assegnati al nuovo ente. Di quell’esperienza sono rimasti a catalogo, tra gli altri titoli, diverse collane di narrativa italiana e straniera, testi in lingua originale, una collezione di manuali della Hoepli, diverse guide del Touring Club Italiano, libri per ragazzi e testi per l’infanzia particolarmente interessanti per la grafica.
Negli ultimi anni si è incrementata notevolmente la sezione locale, privilegiando la conservazione del materiale librario prodotto nel territorio e riguardante il territorio stesso.
Altra priorità è stata data ai libri di storia dell’arte di cui si contano più di 4.000 titoli. La raccolta è stata accresciuta ulteriormente dal lascito Nevio Iori (1925-1990), una ricca collezione di testi letterari pubblicati tra il 1950 e il 1980 a cui si affianca una notevole sezione dedicata all’arte, in particolare alla pittura naif.
Il deposito della Biblioteca del Seminario Vescovile, avvenuto nel 1985, arricchì il patrimonio della Maldotti di numerosi testi di teologia, patristica, morale e filosofia.
È stata avviata anche una sezione dedicata alla musica con vinili, testi di storia della musica, dizionari musicali, spartiti di opere liriche e musica sacra, a cui si è aggiunta la raccolta delle pubblicazioni della locale Associazione Culturale Giuseppe Serassi.
Sono inoltre disponibili al pubblico i principali strumenti di consultazione culturale, letteraria e bibliografica (Enciclopedia Treccani, Bibliotheca Sanctorum, Dizionario Biografico degli Italiani, Enciclopedia dell’Arte Medievale, Dizionario Letterario Bompiani e altri dizionari enciclopedici).
È ancora in uso il catalogo cartaceo a schede mobili aggiornato fino al 2005. É in corso la compilazione del catalogo informatico.